Il mattino dopo trovai un messaggio audio, era lui, mi aveva risposto ben 4 ore dopo, accettava l’invito e mi proponeva un locale non molto lontano. Riascoltai ancora una volta prima di rispondere ” Scusa se ti rispondo solo ora, ero al tel con un collega….”e ancor la sua voce mi fece quell’effetto “E poi ci sono quei momenti, quegli istanti, che li senti scorrere sotto pelle, e parte il brivido e si schiude il sorriso!” risposi e confermai la mia presenza, mi preparai ed andai al lavoro.
In ufficio, nei momenti tranquilli, riascoltavo il suo messaggio, solo per sentire la sua voce, alle 17:30 esatte, scattai dalla scrivania e mi diressi verso casa, i 3 kilometri più lunghi e infiniti ma allo stesso tempo veloci, non vedevo l’ora di prepararmi. Ma entrata in casa, pensai – ma cosa mi agito, in fin dei conti, è solo una birra per chiarire la questione di ieri sera, nulla di che, datti una calmata!-
Nelle 2 ore successive non pensai più a nulla se non alla cena, erano quasi le 21, decisi di andarmi cambiare, per uscire, di certo non ci sarei andata con la mega maglia del pigiama e i pantaloncini; mentre mi stavo lavando i denti suonò il campanello – e chi diamine è a quest’ora?- con ancora la bocca impastata di dentifricio alzai la cornetta: ” Chi è? ” una voce calma e sussurrante rispose:” Sono Theo, ero di strada ed ho pensato di passarti a prendere.” Sgranai gli occhi e mi misi a sussurrare: ” Oh! cazzo, e adesso che faccio, non sono ancora pronta, che gli dico?” la cosa strana era che fissavo il gatto come se potesse darmi una risposta, presi un respiro pronta a dirgli -dammi 5 min e scendo- alzai il citofono ed esclamai:” mi devo ancora vestire se vuoi salire nel frattempo…” “Certo, se per te non è un problema.” Vaccarana si che c’era un problema, ma come avevo fatto cosa mi era preso.” No tranquillo secondo piano di fronte alle scale.” e aprii il cancello.
Corsi in bagno per sciacquarmi la bocca e finire di lavarmi, e feci appena in tempo, mentre passavo per andare a vestirmi -toc toc?- sussurrai -OH! Merda- aprii la porta, era lui, jeans maglietta ed un sorriso appena accennato, ” Prego entra, scusami ma sono in ritardo.” ” No, tranqui, sono io in anticipo, fai con comodo.” lo accompagnai in sala e lo feci accomodare sul divano, dentro di me c’era un imbarazzo da paura “vado a vestirmi, se ti va in frigo ho del Sidro di mele.” mi girai e mentalmente mi insultai come non avevo mai fatto, mi stavo urlando a tal punto nel cervello che sentii appena la sua risposta “Grazie volentieri.”
Chiusa in camera cercai al volo un jeans e una t-shirt, presi la solita azzurra che mi piaceva un botto, saltai nei pantaloni, misi la maglietta in volo, e mi apprestai ad aprire la porta, ma un blocco improvviso…….- Il trucco!!!- e mi diedi una manata sulla fronte talmente forte che sentii “Tutto bene?” aprii gli occhi e sorridendomi allo specchio risposi ” Si, si tranquillo”. Cassetto di emergenza del comò, fondotinta, rimmel e ombretto, mi guardai allo specchio e Fiu ce l’avevo fatta, sciolsi i capelli, sistemai la chioma e dissi -Pronta!- aprii la porta e lui era proprio li davanti ” Tutto bene? ho sentito una botta, ti sei fatta male?” ” No tranquillo mi sono data una manata per sbaglio”. Tenevo lo sguardo basso mi sentivo salire il rossore sulla faccia, ma non fu una buona cosa, vidi la sua mano muoversi, e raggiungere il mio mento, sollevarmi il viso e guardandomi negli occhi dire ” una manata in fronte per sbaglio?” e riecco quel sorriso appena accennato, mi porge una bottiglia di sidro, la prendo e si dirige verso la sala, nel seguirlo ” dai metto le scarpe e possiamo andare, sono pronta, Ora!” abbozzando una risatina, ” ti vedo un pò agitata, se preferisci restiamo qua, ci accomodiamo e mi spieghi cosa intendevi con quello che hai scritto”. Quasi delusa, non ho ben chiaro cosa mi aspettassi, risposi sorridente ” Giusto, ieri” mi accomodai davanti a lui sul divano mettendomi comoda, ” ho letto il post, e sinceramente come ti dicevo io non so chi sia, chi l’ha insultata, ma visto che la conosco, pensavo di farle sentire il mio appoggio, nel senso tranquilla, ci siamo noi che ti vogliamo bene per come sei, e mi sono collegata al post di Gio aggiungendo quella frase. Li per li io ho sorriso quando l’ho scritta. Tutto Qui.” Che brava che sono senza neanche prendere fiato ho fatto un discorso logico.
“Vedi, tu hai ragione per come la vedi tu e per quello che hai pensato, ma prendi me io ho letto il post e poi vedo una miriade di risposte tutte con lo stesso tema, se ci capita tra le mani la si fa a pezzi, capisco il tuo in effetti, preso di per se è simpatico, ma nel gruppo ha dato adito a chi ha scritto dopo di te di rincarare la dose, e lo sai che io sono tutto Peace & Love, e mi ha un pò stupito il tuo commento. Tutto qui. Poi ti sei scusata con me ieri e non ce ne era bisogno, hai solo espresso un pensiero.” Mentre parlava fissavo i suoi occhi verdi, profondi, come muoveva le sopracciglia, gli angoli della bocca ero rapita che a stento sentii allora risposi” Si un pensiero e nulla più, onestamente l’ho fatto senza pensare troppo a cosa scrivere, d’istinto, non ho riflettuto per nulla.” ” Me ne sono accorto, ed è quello che mi ha stupito, quando ci siamo incontrati la prima volta hai soppesato anche i respiri per non trovarsi spiazzata, così da avere sempre la risposta giusta a qualunque domanda, non ti fai cogliere di sorpresa, o sbaglio?” Un analisi precisa e corretta della
Mia persona, come aveva fatto, mi aveva vista una sera soltanto per un paio d’ore e ci saremmo scambiato si è no 10 frasi, con la testa bassa imbarazzatissima gli dissi “Hai ragione vivo sempre come un giocatore di scacchi, penso alle 10 mosse successive, e pensare che non ci so giocare a schac….” Un Bacio, un bacio inaspettato, dolce, leggero, le sue mani sul mio volto, lievi quasi a volermi sostenere, inebetita in quella situazione imprevista, o meglio ormai non più considerata nelle probabilità, immobile come una statua, e poi i suoi occhi che si schiudono e la sua dolce voce che mi sussurra,” Scusa forse non dovevo.”